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Evento inaugurale 1 marzo 2022

Forum Europeo
Pubblicato da Francesco Sirleto in Iniziative · 5 Marzo 2022
Tags: pasolini100centenariopasolinimunicipiovromapasolini
Da Dante a Pasolini
Con una Lectio Magistralis di Giulio Ferroni, inaugurato nella Sala del Consiglio il Centenario Pasoliniano del V Municipio
Organizzato dall’Associazione Forum Europeo e alla presenza di molti studenti e docenti provenienti da vari licei del territorio (Levi-Civita, Benedetto da Norcia, Maria Immacolata), è stato inaugurato, nella Sala del Consiglio municipale di via Perlasca, il Centenario Pasoliniano patrocinato dal V Municipio.
Dopo un intervento introduttivo di Nicola Petruzzi, presidente di Forum Europeo, ha preso la parola il Presidente del V Municipio, Mauro Caliste, il quale, dopo aver espresso solidarietà al popolo ucraino investito da una terribile guerra, si è soffermato sulle motivazioni che sono alla base del particolare legame tra Pasolini e i quartieri del V Municipio.

“Abbiamo voluto – ha esordito il Presidente – essere in prima fila nell’organizzazione di un nutrito programma di eventi, per questo Centenario. In primo luogo perché un Municipio non si occupa soltanto dei servizi sociali e delle scuole, del traffico e della viabilità, del verde e dell’eliminazione dei rifiuti; questo abbiamo cominciato a farlo e lo stiamo facendo bene; ma un Municipio si occupa anche di cultura, della tutela e della valorizzazione del suo patrimonio culturale. In secondo luogo perché consideriamo Pier Paolo Pasolini un cittadino onorario del nostro Municipio, un pezzo importante del nostro patrimonio culturale e, quindi, della nostra identità storica e ideale. Pasolini, infatti, dal 1951 fino alla sua tragica morte, non ha mai smesso di frequentare i nostri quartieri (Pigneto, Torpignattara, Centocelle, Gordiani, Quarticciolo, Quadraro), di avere amici che abitavano e che continuano ad abitare in questi quartieri, di interessarsi ai problemi, a volte drammatici, delle borgate e dei borghetti di baracche che erano diffusi nel nostro territorio, di trarre spunti e argomenti e personaggi che hanno popolato le sue poesie, i suoi romanzi, i suoi film”.

E’ intervenuto successivamente il prof. Francesco Sirleto, incaricato del coordinamento delle iniziative del Centenario Pasoliniano in V Municipio, il quale ha illustrato i contenuti del programma di eventi e di iniziative che si svolgeranno nel V Municipio nel corso dell’anno, un programma che ha l’ambizione di mettere in evidenza i vari aspetti della personalità artistica e umana del grande intellettuale: proiezioni cinematografiche, rappresentazioni teatrali, concerti musicali, concorsi per studenti per opere multimediali dedicati ai luoghi pasoliniani nel territorio municipale, festival di poesie dialettali, presentazioni di libri, ecc. (Sui dettagli del programma rimandiamo ad un articolo uscito nei giorni scorsi). Il prof. Sirleto ha concluso il suo intervento facendo un appello ai giovani perché leggano e studino le opere di Pasolini, un autore, un poeta civile, che in tutta la sua vita non ha mai smesso di confrontarsi con la realtà sociale e politica e che non ha mai rinunciato a dire “ciò che siamo, ciò che vogliamo”.

E, a proposito del rapporto dell’intellettuale con la realtà, la Lectio magistralis del prof. Giulio Ferroni (professore emerito di letteratura italiana alla Sapienza e presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario), ha preso le mosse cercando di cogliere le similitudini tra il padre della lingua e della poesia italiana, Dante Alighieri, con l’artista Pier Paolo Pasolini. Entrambi, infatti, ha sostenuto Ferroni, sono appassionatamente all’interno della realtà sociale e spirituale dei loro tempi, ne criticano gli aspetti più deleteri, propongono soluzioni che facciano muovere in avanti, in senso progressivo, il popolo al quale entrambi appartengono, con una speciale attenzione per il popolo minuto, per le classi subalterne; adoperano entrambi, inoltre, un linguaggio, o una pluralità di linguaggi che possano essere compresi dal popolo, anzi (come nel caso di Pasolini) che lo stesso popolo adopera nella quotidianità.
L’analisi di Ferroni è poi proseguita con la citazione di molti passi dell’opera pasoliniana (poetica, narrativa, cinematografica) nei quali si fa espresso riferimento ai Canti della Commedia dantesca, soprattutto all’Inferno. E non poteva mancare il riferimento al tentativo pasoliniano di descrivere la Commedia ambientandola ai giorni nostri, prima con il frammento intitolato “La mortazza” e, successivamente, con l’inedito “La divina Mimesis”, rimasto incompiuto e pubblicato postumo dall’editore Einaudi, dopo pochi giorni dalla morte tragica di Pasolini. E a queste due opere incompiute non si può non aggiungere l’ultimo incompiuto romanzo, cioè “Petrolio”, nel quale Pasolini cerca di individuare le cause di una condizione di terribile degrado in cui era precipitato il nostro Paese a metà degli anni Settanta.
Ferroni si è soffermato spesso, nella sua Lectio, sulla personalità di Pasolini, sintetizzabile in un’espressione che lo stesso poeta adopera più volte: “una disperata vitalità” (da “Poesia in forma di rosa” del 1964), vale a dire un immergersi totale (con la ragione e con la passione, gettando il proprio corpo nella lotta) nella realtà delle cose, senza arretrare di fronte agli insuccessi e alle aggressioni, e mettendo in conto anche la propria sconfitta e la propria tragica morte. Anzi, ha aggiunto Ferroni, “è proprio nel momento della morte che emerge la vera essenza, l’autenticità dell’individuo, che si compie interamente la sua missione”, citando, a tale proposito, la simbolica morte in croce del protagonista di un suo film, “La ricotta”.
Una Lectio magistralis, quella del prof. Ferroni, di grande intensità e profondità, per la quale rimandiamo alla registrazione della diretta Facebook sulla pagina di Calistepresidente (foto evento: clicca qui).



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